Benvenuto autunno

Benvenuto autunno,

Il mese delle foglie secche per strada, che mi diverto a schiacciare con le scarpe in una specie di danza nascosta, che rende ogni mio passo instabile nell’indecisione della foglia da sbriciolare

Autunno dei mesi freddi e tristi che trascina il sole in basso sempre più presto, alle sette, alle sei, alle cinque, e le temperature che di notte m’alzano per chiudere la finestra rimasta socchiusa per l’abitudine

Fine delle vacanze, fine dell’estate, fine delle magliette leggere e i pantaloncini corti, fine dei sandali e dei vestitini, fine dei saldi, ora nei negozi compaiono piumini e maglioncini, perfino i manichini gridano che ci sei

Sei alle porte, autunno, e le scuole sono già ricominciate, il lavoro come sempre, come se non si fosse mai fermato, il traffico che occlude i viali come fosse un’arteria, i clacson di chi ha fretta di tornare a casa, perché c’è la cena da preparare e la famiglia che aspetta

Benvenuto autunno, con le castagne sui marciapiedi che mi diverto a calciare con le scarpe il più lontano possibile, come se potessero fare il giro del mondo e tornare indietro

Con te comincia una stagione nuova, tre mesi di nebbia fitta e qualche sporadica pioggia fine, di quelle che nascondono il sole per ore, a volte giorni, ininterrotte e malinconiche piogge di ottobre

Porti il mio diciottesimo compleanno, e vorrei odiarti ancora di più, perché son quella che i compleanni li repelle, i festeggiamenti pure, e solo i regali, ecco, i regali li scarto volentieri, ma da sola, nascosta, con tutta la libertà di sorridere e saltare

Autunno, sei tutto sbagliato nelle tue temperature pazze, che non si sa mai come vestirsi e se portare l’ombrello

Sei sbagliato perché conduci a quelle eterne settimane di letargo, che ti fanno passare la voglia di uscire, ancor più che in inverno, quando almeno scende la neve ed il sole la scioglie, ma in autunno… 

In autunno è tutto piatto, uno spettacolo tetro di morte, gli alberi che diventano scheletri abbandonati, i prati un cimitero di boccioli mai nati, le strade un morbido tappeto di foglie

Stagione degli obblighi, dei nuovi inizi, delle ripartenze, delle vecchie conoscenze che ritornano a turbare una quiete estiva simile a quella della riva del mare, di sera, dopo il tramonto

Non c’è più quella pace, in autunno, è tutto caotico, tutto frenetico, non si esce mai per una passeggiata senza meta, dopo l’orario di cena, solo per guardare il tramonto da una prospettiva diversa

Benvenuto freddo, che passo dopo passo sconvolgi il mio armadio, e la mattina mi risvegli nel tepore delle lenzuola, grazie a te è così difficile alzarsi, abbandonare una cuccia che ogni notte culla i nostri sogni con la sua delicatezza ed il suo abbraccio

Sei una contraddizione, dipinto sulla tela coi colori caldi delle foglie secche, ma sferza dentro il tuo animo il primo vento pungente dei mesi invernali, come interpretarti?

Sei come un trailer di un film che uscirà a breve, un’anticipazione sul grande schermo, un prequel del libro che aspettiamo da una vita

Sei meglio, sei peggio, questo non lo so

Autunno che ospiti i giorni più piangenti, abbandonati a quel che di piccolo e gioioso l’uomo sa creare, mentre fuori il giorno si accorcia inesorabilmente, e ci par quasi di avere meno tempo per godere della vita nostra

Autunno, sei un inganno, un enigma irrisolvibile, perché ti temo già da luglio, ma quando arrivi mi dimentico della tua presenza, come un angelo invisibile che veglia sulla testa, oltre le nubi grigie che ogni mattina oscurano il sole luminoso

Non so perché, ma non mi piaci

È come se portassi dentro di te le mie paure, i miei rancori, i ricordi malvagi, con te è sempre iniziato tutto, qualsiasi nuova strada, e tu c’eri, sarà che sono giovane, ma lasciati dire che sei quasi un incubo

D’estate, oh, quanto si vive in estate, senza orari, senza ombrelli, senza giorno o notte che sia importante dormire, senza persone da vedere per ore

Tu, autunno, sei l’opposto

Ed anche se mi piace passeggiare nel silenzio, ed ascoltare il rumore croccante delle foglie calpestate, anche se amo i tuoi profumi, ed il rumore del vento tra i rami secchi, e quello del pezzo di legno spezzato, anche se su di te riconosco dei lati positivi

Autunno, sei più bello fisso sulla tela del pittore

Innocuo ed innocente, caldo dei soli colori ad olio ancora freschi 

Non così, dirompente e rapido nelle tue rivoluzioni di stagione, perché non sono pronta, ma ogni volta sembra che il tempo operi per me

Quindi benvenuto autunno

E fa che la tua atmosfera un pittore la dipingi, in piazza, ed io la possa comprare 

15 pensieri su “Benvenuto autunno

  1. Benvenuto Autunno…la copertina, il divano ed una tazza fumante in mano non mi procureranno più sensi di colpa durante le grigie domeniche pomeriggio.
    Benvenuto Autunno, e con te i tuoi colori che richiamano l’Estate ma sono più scuri, giallo ocra, beige, marrone. Colori necessari per mimetizzarci.
    Benvenuto Autunno, con la tua arietta freschina che ti penetra nella ossa e ti accompagna verso le calde serate in casa con in mano un libro.
    🙂 🙂 🙂 🙂

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.